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Salta la riunione Cipe: niente fondi per la statale 106 Rinviata l’erogazione dei finanziamenti necessari per la Sibari-Roseto

Redazione

«Salta la riunione Cipe, restano le bugie di Oliverio e compagni, che tanto male fanno alla credibilità della politica».Lo afferma il consigliere regionale Gianluca Gallo, dando notizia del rinvio a data da destinarsi, per imprecisate ragioni di ordine istituzionale, della riunione con la quale nella mattinata di oggi il Comitato interministeriale per la programmazione economica avrebbe dovuto dare il via libera allo stanziamento di più d’un miliardo d’euro destinato al finanziamento della Sibari-Roseto. «Dal Governo Gentiloni – commenta Gallo – arriva un nuovo rinvio, senza chiarimento alcuno sul destino di fondi essenziali per l’adeguamento della statale 106. Neppure notizie arrivano dal presidente della giunta regionale, che nei giorni scorsi, con buona dose di imprudenza, con grande enfasi aveva messo sul tavolo delle promesse elettorali i soldi per il rifacimento della statale, peraltro come se si trattasse di un frutto esclusivo del lavoro della sua giunta e dei suoi compagni romani. Aveva illuso i calabresi lasciando pensare che nel giro di poche settimane si sarebbe giunti all’apertura dei cantieri. I fatti si incaricano ora di svelare le bugie e di dimostrare che in realtà ancora tanto c’è da fare per arrivare alla fine del percorso». Prosegue Gallo: «E’ chiaro che l’ennesimo rinvio in sede Cipe è anche per noi fonte di rammarico e che per questo ci batteremo senza tregua perché la Calabria, quanto prima, abbia ciò che le spetta: è intollerabile assistere a questi balletti che aggravano la situazione di una strada che oltre a rappresentare l’unica via di collegamento per l’area ionica, per la sua pericolosità è teatro di incidenti sempre più spesso mortali». Tuttavia, aggiunge l’esponente della Cdl, «non si può non prendere atto della strumentalità delle promesse messe in campo in occasione della campagna elettorale: pur di guadagnare voti, anziché puntare sulla bontà del proprio operato, si getta fumo negli occhi della gente. Ma i calabresi sono ormai maturi e non si lasceranno influenzare dall’annuncite di cui sono portatori Oliverio ed i suoi sodali, bravi solo nel gioco delle tre carte: da ultimo, dopo aver annunciato la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari, hanno dato alle stampe un elenco di lavoratori che non tiene conto delle indicazioni previste dalla legge e che rischia di vanificare tutto. Un grave atto di scorrettezza istituzionale, come lo hanno definito sindaci del Pd e dunque non tacciabili di strumentalizzazioni. Parole che la dicono lunga sull’operato della giunta regionale, fallimentare e inconcludente in tutto fuorchè nelle promesse da marinaio».

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