Stretta monetaria, costo del credito e trend prestiti alle imprese nell’estate 2023. Nei primi cinque mesi dell’anno flette il volume delle esportazioni, l’elevata inflazione erode il potere di acquisto delle famiglie, la produzione manifatturiera segna un calo, così come quella delle costruzioni, e sono negativi gli indicatori del mercato immobiliare.
Il focus dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria sul credito nella nostra regione racconta di una stretta monetaria che sta proseguendo, rischiando di mettere il freno a mano all’economia italiana e dell’Eurozona, quest’ultima già caduta in recessione tecnica. L’inflazione scende, con una stabilizzazione dei prezzi dell’energia, ma che rimangono del 53% superiori a quelli del 2019. Con l’aumento di tassi e costi dell’energia, salgono gli utili di banche e imprese energetiche.
A giugno 2023 il trend dei prezzi al consumo armonizzati mostra una netta decelerazione, segnando un aumento del 6,7% (era 8,0% a maggio) e rimanendo superiore al +5,5% della media Eurozona (era 6,1% a maggio): in dodici mesi i tassi ufficiali sono stati rialzati otto volte, per complessivi 400 punti base.
Nel corso dell’anno, insomma, si propagheranno effetti restrittivi sulla propensione ad investire, mentre una politica monetaria della Bce più restrittiva rispetto a quella della Fed potrebbe apprezzare l’euro sul dollaro, influenzando la competitività dell’export.
A maggio 2023 a livello nazionale i tassi sui prestiti alle imprese sono saliti al 4,81%, con un aumento di 362 punti base su base annua. Un livello così alto del costo del credito non si registrava dalla Grande crisi, nel novembre del 2008. Nel confronto internazionale, in Italia si registrano tassi di interesse per le imprese più elevati tra i maggiori paesi Ue: a fronte del tasso medio del 4,81% in Italia, l’Eurozona segna un 4,56%.
L’analisi del costo del credito a livello regionale evidenza che a marzo 2023 il tasso di interesse bancario attivo (TAE) pagato dal totale delle imprese calabresi si attesta al 7,83%, il più alto rilevato tra le regioni (Calabria 1^ nel ranking nazionale), in aumento di 167 punti base rispetto a quello di giugno 2022, 9 mesi prima della stretta monetaria.
Per la nostra regione, sulla base dell’incremento tendenziale dei tassi sulle consistenze dei prestiti alle imprese, si stima un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI (micro e piccole imprese fino a 50 addetti) di 69 milioni di euro. Sulla base dello stock dei prestiti concessi alle imprese fino a 20 addetti e alla distribuzione degli addetti nelle piccole imprese con 20-49 addetti si stima a livello provinciale un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI pari a 26 milioni di euro a Cosenza, a 17 milioni di euro a Reggio Calabria, a 14 milioni di euro a Catanzaro, a 6 milioni di euro a Crotone e a 5 milioni di euro a Vibo Valentia.
La dinamica del credito concesso alle piccole imprese calabresi – corretta soprattutto per le cartolarizzazioni –a marzo 2023 si attesta al -1,5% (era del -0,6% a dicembre 2022). Risultato migliore rispetto alla dinamica rilevata a livello nazionale (-4,4%) e in controtendenza rispetto al +0,7% registrato per il totale imprese della regione. A livello provinciale – per cui si esaminano variazioni % tendenziali non corrette dei prestiti concessi al totale imprese (società non finanziarie e famiglie produttrici) – situazioni di tensione sul credito più pesanti si rilevano a Catanzaro (-10,2%) e a Crotone (-7,3%). A livello settoriale, sempre con riferimento a variazioni tendenziali non corrette, la dinamica dello stock dei prestiti concessi a marzo 2023 risulta in riduzione in tutti e tre i macrosettori con intensità maggiore nel Manifatturiero (-13,0%), a cui seguono i Servizi (-3,3%) e le Costruzioni (-1,2%).
Nel dettaglio esaminando il trend del credito per settore e territorio si osserva che nel Manifatturiero perdono di più in termini di prestiti concessi, contribuendo a determinare la flessione del credito rilevata a livello regionale (-13,0%), a Catanzaro (-30,1%) e Crotone (-25,6%); nei Servizi contribuiscono maggiormente al risultato regionale le contrazioni dei prestiti più marcate rilevate per le imprese di Catanzaro e Cosenza (entrambe con un trend del -4,0%); e nelle Costruzioni la dinamica regionale è correlata al trend dei prestiti del -9,9% rilevata per Crotone e del -4,9% per Reggio Calabria.
Per l’artigianato, infine, le flessioni del credito di intensità maggiore alla media regionale si rilevano, a livello provinciale, per Cosenza (-10,7%) e Catanzaro (-10,2%).