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Sui costi della politica: i vitalizi dei consiglieri regionali

Redazione

La pubblicazione sul BURC 37 del 26 Marzo 2018 (Atto 106 del 7/3/2018) dell’adeguamento dei vitalizi regionali calabresi all’incremento dei prezzi al consumo, ha catturato l’attenzione di molti osservatori regionali e nazionali. La percezione ampiamente diffusa è che le somme erogate mensilmente ai beneficiari di questa rendita vitalizia siano poco eque, tant’è che il dibattito diventa rovente ogni qual volta se ne discute nell’ambito del tema più generale dei costi della politica. In questa nota si presentano alcuni dati relativi alla numerosità dei vitalizi in Italia, ai valori medi delle rendite e, infine, si riportano due misure relative del peso dei vitalizi. La prima misura è calcolata tenendo conto del PIL  pro-capite regionale, mentre il secondo indicatore è rappresentato dalla quota dei vitalizi rispetto alle spese in conto corrente dei bilanci regionali. Sullo stesso tema si veda anche il contributo di Michele Mercuri (2016).

La distribuzione spaziale dei vitalizi regionali In Italia le regioni erogano 3517 vitalizi a consiglieri e assessori regionali, equivalenti nel 2016 ad una spesa totale pari a 157.4 milioni di euro. In media, un percettore di un vitalizio riceve poco meno di 45 mila euro annui, ossia 3700 euro al mese (al lordo della tassazione). Le regioni con il maggiore numero di vitalizi sono la Sicilia e la Sardegna (310 e 311 rispettivamente, circa l’8% del totale), seguite dal Lazio (269 vitalizi, il 7,6% del dato nazionale) e dal Veneto (245; 7%). All’estremo opposto si collocano la Basilicata (101;2,8%) e il Molise (83;2,4%). In Calabria, i vitalizi sono 185, equivalenti al 5,3% dei vitalizi totali.

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