“Prima hanno dismesso tutte le stazioni e le postazioni dove acquistare i biglietti per le autolinee regionali e trasporti ferrati, poi la Regione Calabria “attenta” ai problemi sociali dei cittadini, dei lavoratori e degli studenti, dispone l’aumento del biglietto acquistato a bordo. – È quanto denuncia in una nota l’Usb Confederale Calabria –
Una Calabria, dove tutti gli indicatori economici e sociali la consegnano all’ultimo posto rispetto alle regioni degli Stati dell’intera Unione Europea; con il più alto tasso di disoccupazione giovanile; un’economia atrofizzata per la palese incapacità della classe dirigente e politica; soffocata da corruzione e ‘ndrangheta; con una migrazione di giovani laureati, i migliori, da far invidia ai numeri degli anni sessanta quando l’opulento e industrializzato nord attingeva a piene mani al serbatoio di manodopera e che oggi coinvolge anche gli anziani genitori i quali seguono i figli per dar loro sostegno in termini di servizi; con il reddito pro-capite più basso d’Italia; – con un sistema di trasporto collettivo da terzo mondo, con corridoi ferroviari e aeroporti chiusi e autobus la cui età media è di 14 anni, che certamente non favorisce lo sviluppo di un territorio che vive di terziario, servizi, turismo e agroalimentare; senza servizi di supporto o complementari; succede che allo scopo di realizzare l’incremento dei ricavi da traffico per i concessionari dei servizi di TPL la Regione massacra le famiglie calabresi.
Infatti, – si legge ancora nella nota stampa del sindacato – dall’ 1 dicembre 2017, grazie a una deliberazione della giunta regionale proposta dall’assessore al ramo, per come previsto dalla L.35 del 31.12.2015, si comincia ad applicare il diritto di riscossione ai cittadini che acquisteranno a bordo il biglietto. Ci troveremo a pagare la maggiorazione di un euro in più sul bus, in alcune fasce chilometriche, ( esempio gli studenti da Catanzaro a Cosenza e viceversa, che non trovano dove acquistare il biglietto prima di salire a bordo si troveranno una tariffa che 4,60 passa 5,60 ) – mentre sul ferrato l’aumento sarà di 2,50€!
Tutto ciò indiscriminatamente e che non tiene conto se dove il cittadino risiede ci sia o meno un punto vendita e quindi la possibilità di acquistare il biglietto in tempo utile per accedere ai servizi. Ma il paradosso – si continua a leggere – è che la L. 35/2015 è stata promossa senza copertura economica relativa alle agevolazioni tariffarie di cui tutti i cittadini ancora non sono informati.
Un’ennesima beffa che ricade sui cittadini, la storica distrazione della Regione Calabria che ai finanziamenti che arrivano dal Governo centrale per il TPL non aggiunge che pochi spiccioli al fine di rendere adeguati i servizi a differenza delle altre Regioni che arrivano a raddoppiare le risorse.
In Calabria, – conclude l’Usb – grazie al PD e a Oliverio si continuano a celebrare le nozze con i fichi secchi pagati dai cittadini e in particolare dalle classi popolari distruggendo il “servizio pubblico” a quel proletariato che è costretto a utilizzare i “servizi pubblici”. Questa è la Calabria del partito di governo.”
Trasporti calabresi, Usb: aumento del biglietto dei bus e delle ferrovie
70