Rettore: progetto offre grandi prospettive ai nostri studenti
“L’Università della Calabria entra nel ristretto numero delle università italiane selezionate nella call ‘European Universities Initiative’ del progetto Erasmus+ 2023, il programma dell’Unione europea che promuove la cooperazione nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.
A renderlo noto è il Ministero dell’Università e della Ricerca che ha sottolineato come siano solo 4 le new entry italiane a beneficiare di questa misura: le università della Calabria, dell’Aquila, di Ferrara e di Salerno”.
E’ quanto si afferma in una nota dell’ateneo calabrese.
“L’Unical entra così a far parte del gotha – è detto nella nota – delle 21 università italiane selezionate dalla Commissione europea, accanto ad atenei di prestigio come il Politecnico di Milano, la Scuola superiore S. Anna e la Normale di Pisa.
Erasmus+ 2023, nel suo complesso, vede coinvolti anche oltre 430 istituti di istruzione superiore in 35 Paesi, che faranno parte delle 50 alleanze europee. Gli atenei ammessi all’iniziativa sono raggruppati, infatti, in ‘alleanze’, ognuna della quale riceverà 14,4 milioni di euro, per un budget totale record di ben 402,2 milioni di euro. L’Unical fa parte dell’alleanza EuPeace che coinvolge nove atenei di grande prestigio di Germania, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Bosnia-Erzegovina, Turchia e Kosovo, nei quali si annoverano ben 16 premi Nobel.
L’alleanza costituirà un laboratorio di crescita per l’università del futuro, con la capacità di apportare un impatto significativo nello sviluppo dei territori coinvolti riconoscendo come fondanti i valori di pace, giustizia e inclusione”.
“Sono molto soddisfatto che l’Europa abbia approvato questo progetto – afferma il rettore Nicola Leone – perché offre grandi prospettive ai nostri studenti. Grazie ad EuPeace, infatti, gli studenti Unical potranno accedere alle iniziative di formazione e ai servizi di tutte le università partner, godendo di una facilità di movimento senza precedenti. Potranno studiare in nove università di otto nazioni diverse come se fosse una sola grande università europea” (ANSA).