Nuovo incontro formativo del percorso digitale di studio sulle pratiche di resistenza antimafia in Calabria promosso dal progetto Pedagogia dell’Antimafia del Dipartimento Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, dall’Istituto Ciliberto di Crotone e dalla rete nazionale delle scuole di Barbiana 2040, che si è aperto lo scorso 23 maggio, giorno della strage di Capaci, e che concluderà il suo cammino didattico il 19 luglio, nell’anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino. Martedì 13 luglio alle 19, l’appuntamento di studio è dedicato questa volta ai processi di resistenza civile per i diritti umani e alle dinamiche di contrasto al potere mafioso nel Cosentino. Al seminario online interverrà Claudio Dionesalvi, docente di Lettere presso la Scuola secondaria di 1° grado Troccoli di Lauropoli e giornalista de Il Manifesto. Il webinar, moderato dal giornalista Gianfranco Bonofiglio, sarà introdotto da Giancarlo Costabile, ricercatore di Storia dell’Educazione all’Università della Calabria, e Rossella Frandina, docente di Lettere presso l’Istituto Ciliberto di Crotone. Con Dionesalvi, dialogheranno gli studenti del Ciliberto, team de Gli Scaricati. La manifestazione si potrà seguire in diretta ai seguenti link: facebook.com/calabrianews24tv e youtube.com/c/calabrianews24.
«Claudio Dionesalvi – scrive Giancarlo Costabile – è un intellettuale organico a difesa dei diritti della nostra Carta Costituzionale. Da professore, giornalista e saggista si batte con coerenza e costanza da decenni per promuovere dal basso incubatori di modernizzazione sociale (e nuove letture del fenomeno mafioso nel Cosentino) che hanno contribuito al processo di alfabetizzazione culturale e morale delle classi subalterne del territorio. Il Centro sociale Gramna (il primo autogestito della Calabria) e la Scuola del Vento per i bambini rom (unica in Italia) sono state tappe fondamentale nel cammino di democratizzazione della città di Cosenza. L’attività del professore Dionesalvi – conclude Giancarlo Costabile – rappresenta pertanto una testimonianza credibile e imprescindibile di resistenza alle logiche padronali calabresi e di lotta al potere delle mafie attraverso una pedagogia dell’inclusione che nasce tra i banchi di scuola per dipanarsi compiutamente in ogni battaglia civile tesa a costruire e rivendicare i diritti di cittadinanza e prossimità umana».