Nell’assoluto silenzio ed impalpabilità, riguardo il Piano Strutturale Comunale, quasi che non fosse avvenuto nessun avvicendamento all’Assessorato all’urbanistica, vorremmo continuare a dare il nostro contributo. Un semplicissimo esercizio di Cittadinanza Attiva, da qualche tempo organizzata. E questa volta solo per parlare di Usi Civici che, per molti attori di questa città, potrebbe sembrare un concetto estraneo e alieno rispetto alle discussioni sul PSC. Cosa sono gli usi civici? In poche battute e senza supponenza o intento pedagogico.Con la Legge Regionale della Calabria 21 agosto 2007 N. 18 “Norme in materia di usi civici” e ss.mm.ii., la competenza amministrativa in materia di usi civici è stata trasferita dalla Regione Calabria ai Comuni. Primo interrogativo: vi è stato questo trasferimento di competenze di cui bisognava e, ove si rendesse necessario, bisogna prendere atto? A questo riguardo, il Comune di Crotone ha preso atto di questo trasferimento? La Regione Calabria e, naturalmente, i Comuni, ai quali è passata la competenza amministrativa, con la citata legge dovevano e, ove si rendesse necessario, devono dare corso alle operazioni di tutela e valorizzazione dei terreni di uso civico, considerando le proprietà collettive quali elementi di sviluppo economico delle popolazioni locali ed assicurandone le potenzialità produttive. E per questi motivi, tradotto in parole povere ma esaurienti, le aree di uso civico avendo una forte valenza economica “..non possono essere lasciate in balia dell’indeterminazione e dell’indeterminatezza..”. Altresì, i beni di uso civico e le proprietà collettive avendo una forte valenza paesaggistica, sono strumenti per la salvaguardia ambientale e culturale e per la preservazione del patrimonio e del paesaggio forestale, agricolo e pastorale della Calabria, sono soggetti alla tutela paesaggistica prevista dall’ articolo 131 e seguenti del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio approvato con il D.L. 22/01/2004 n. 42. Le aree di uso civico rappresentano, infine, un indispensabile strumento per la registrazione e la ricostruzione documentaria delle realtà sociali, politiche, storiche e, soprattutto, geografiche ed antropiche dei territori comunali e possono , pertanto, fornire od aggiungere elementi di grande interesse, più specificatamente per la conoscenza delle caratteristiche ambientali e territoriali e per tutte quelle situazioni in cui la valutazione degli elementi di conoscenza rappresenta un fattore essenziale per una corretta conoscenza e pianificazione d’uso del territorio. In questo principio/ premessa è compresa la redazione dei Piani Strutturali Comunali o dei Piani Strutturali Associati. Il comune di Crotone, sotto quest’aspetto, ha dato corso, o intende dare corso, a queste operazioni di tutela e di valorizzazione dei terreni di uso civico, in considerazione della manifestata e dichiarata volontà di adottare il PSC e di cui vorremmo scoprire, nei prossimi mesi, se vera o ascrivibile solo a una pia intenzione. E visto che siamo in argomento di una possibile e auspicabile redazione del PSC : a che punto è la fase di adozione del Piano Comunale di Spiaggia o del Piano di Spiaggia Associato, da preferirsi rispetto a quello comunale? A che punto è la fase di redazione del Piano Regolatore Generale del Porto o, meglio ancora, dei Piani Regolatori dei porti di Crotone e Corigliano, attesa la strategicità per nulla dissimile ma complementare dei due porti? Non aggiungiamo altro. E non restiamo nemmeno in attesa di una risposta ma, piuttosto, di atti Amministrativi che sono la migliore risposta per i cittadini e la peggiore per i camaleonti e i saltimbanco.
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