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Versace e Brunetti al forum distrettuale Rotary sulle migrazioni: “Emergenza ancora attuale, servono supporti strutturali per garantire accoglienza ed rispetto della dignità e dei diritti delle persone”

Redazione

Il sindaco facente funzione della Città Metropolitana, insieme all’omologo comunale, ha preso parte all’iniziativa promossa dal Rotary Distretto 2102 Italia

“La capacità di accoglienza risulta un parametro assoluto per misurare il grado di civiltà di un popolo. Sono concetti che hanno a che fare con la dignità delle persone, con il rispetto dei diritti umani che non deve mai venir meno, anche nelle situazioni di emergenza”. Con queste parole il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana Carmelo Versace ha portato i suoi saluti questa mattina nell’ambito del convegno “Rotte di pace nel Mediterraneo”, forum distrettuale del Rotary Distretto 2102 Italia. All’incontro, alla presenza del Governatore Gianni Policastri, ha preso parte anche il sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti.

“Si tratta di un tema assolutamente attuale – hanno affermato i sindaci facenti funzioni di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio – e per questo riteniamo doveroso ringraziare i vertici del Rotary che hanno voluto questo confronto. Di fronte ad una vera e propria emergenza, come quella delle morti nel Mediterraneo, non potremmo mai pensare di girarci dall’altra parte. Le statistiche affermano che il numero degli arrivi è aumentato di quattro volte rispetto agli anni precedenti. Siamo di fronte ad una questione umanitaria macroscopica, ed è nostro dovere reagire in maniera determinata, per evitare che tragedie simili possano ripetersi in maniera sistematica”.

“Abbiamo ancora negli occhi le immagini dei bambini sbarcati nella nostra città al fianco dei feretri dei loro genitori. Una condizione disumana che non possiamo accettare. Per questo è necessario lavorare per costruire una rete di accoglienza che vada oltre l’emergenza, che provi a gestire il fenomeno delle migrazioni mettendo al centro il rispetto dei diritti e della persona, creando delle strutture e degli snodi in grado di accogliere e integrare chi fugge da teatri di guerra o sottosviluppo e guarda a noi come un approdo di salvezza. Bisogna fare molto di più e meglio. Certamente la macchina della solidarietà nella nostra città si è sempre dimostrata pronta e all’altezza, soprattutto grazie alla presenza di tante meritevoli associazioni e club service, che non hanno mai fatto mancare il loro supporto, ma è necessario fare di più, appellandosi alle massime istituzioni nazionali affinché vengano garantiti gli strumenti giusti per evitare che le amministrazioni territoriali siano lasciate sole a gestire l’accoglienza”.

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