In seguito alle assemblee dirette dalla Filctem Cgil e svolte sui tre compartimenti regionali di Sorical sono state raccolte le istanze dei lavoratori della società nei riguardi della particolare fase che questa sta vivendo.
“La colpevole intenzione di Sorical e della Regione Calabria di sottrarsi dal confronto sul futuro di tutto il sistema – il traguardo dell’Aic, chi sarà il Soggetto Gestore, cosa faranno gli attuali lavoratori – quelli diretti e quelli delle imprese terze – la depurazione ed i Municipi ora impegnati, la stabilizzazione delle maestranze impegnate sono stati i temi richiamati dai lavoratori di Sorical, che non intravedono con certezza il loro futuro dentro il futuro dell’Acqua Calabrese”, sbottano dalla sigla sindacale.
“È molto difficile – aggiungono – immaginare un percorso in cui si esce dalla storia ventennale di questo settore – spiega la nota – lasciato alla mercé dei passanti, che sia la politica o che sia un imprenditore privato distratto, se non verrà affrontato il nodo della Sorical ancora in mano a commissari liquidatori che dopo la presentazione del Piano di Rientro, non dovrebbero più essere seduti là”.
I lavoratori, ribadisce la Filtcem, “chiedono che venga superata la stagione dell’occupazione della politica in Sorical, perché si è smarrita la meritocrazia ed il senso dell’impresa, e chiedono che l’imprenditore privato che non è più interessato al mestiere lasci il posto a chi ha volontà di dirigere questo ciclo idrico con una gestione industriale che restituisca dignità a questa azienda, a questi lavoratori diretti e dell’indotto. E che restituisca realmente il valore del bene primario ai cittadini che pur pagando profumatamente l’acqua – conclude il sindacato – ne vivono quotidianamente l’espropriazione, per giochi di potere che rendono indegna la vivibilità in questa martoriata Calabria”.