Due settimane di dieta 100% biologica, a zero pesticidi, bastano per abbattere e in alcuni casi azzerare il contenuto di inquinanti rilevabili nel proprio corpo. È l’esito di un esperimento cui si è sottoposta una famiglia italiana nell’ambito della campagna #ipesticididentrodinoi promossa da FederBio con ISDE-Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu e WWF Italia.
Marta G., Giorgio D e i loro due bambini di 7 e 9 anni, hanno fatto analizzare le loro urine prima della dieta bio e dopo 15 giorni. I risultati sono stati presentati oggi a Roma in un incontro presso il Comando Carabinieri delle Politiche Agricole. Per i quattro componenti della famiglia per quasi tutte le sostanze chimiche analizzate si è passati da livelli di contaminazione alti a quantità molto basse e spesso sotto i limiti di rilevabilità.
La dieta a zero pesticidi ha avuto effetto su oltre l’80% delle analisi effettuate. In particolare la “decontaminazione” ha funzionato per alcuni degli insetticidi più utilizzati dall’agricoltura convenzionale (clorpirifos e piretroidi) e per il glifosato, il controverso erbicida per il quale l’Ue, col voto contrario dell’Italia, ha autorizzato il rinnovo di utilizzo per 5 anni.
Per il glifosato in particolare la prova dimostrativa si è rivelata un successo: questa sostanza è scomparsa totalmente dalle analisi dei tre membri della famiglia che erano risultati contaminati prima della dieta. In Giorgio, ad esempio, raggiungeva concentrazioni pari a più del doppio della media della popolazione di riferimento (+116%): dopo 15 giorni di cibi senza chimica, le tracce di erbicida non ci sono più. “Siamo davanti a un dato oggettivo”, ha affermato durante la prsentazione dei risultati Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, e cioè che i pesticidi “li abbiamo dentro di noi”. L’esperimento è stato realizzato nell’ambito della campagna “Cambia la Terra”, che vuole stimolare la conversione del sistema agricolo nazionale al biologico. Quella bio, ha sottolineato Carnemolla, è “un’agricoltura che guarda al futuro e che va accompagnata”. “Non volevamo fare ricerca ma una prova dimostrativa”, ha aggiunto Maria Grazia Mamuccini, di FederBio, portavoce della coalizione #StopGlifosato, “l’esperimento si ferma qui ma vuole stimolare altri soggetti per una ricerca ulteriore”. I potenziali benefici di una dieta bio sono stati evidenziati da Patrizia Gentilini, medico oncologo e membro di Isde-Medici per l’ambiente. La scomparsa dalle urine di pesticidi, ha detto commentando l’esperimento, “vuol dire che abbiamo chiuso un rubinetto di veleni”. “E se mi avveleno un po’ meno alla lunga ho vantaggi per la salute”.