Più di un americano su 20 soffre di depressione e molti di questi pazienti non rispondono ai medicinali utilizzati più comunemente. O soffre severi effetti collaterali: perdita di equilibrio, nausea, mancanza di libido, peggioramento dello stato mentale.
Ora però la ‘farmagenomica’ sta dando ottimi risultati, specificamente contro la depressione anche in casi ritenuti disperati. Si tratta di test genetici, sviluppati da diverse aziende Usa, capaci non solo di osservare ma anche di pronosticare come ogni individuo metabolizza le medicine somministrate.
In pratica, i medici possono prescrivere queste analisi del Dna a pazienti che non hanno riportato alcun sollievo da vari trattamenti e scoprire a quale classe di medicinali rispondono.
O i test possono semplicemente venire fatti prima di avviare un trattamento.
Alcuni risultati della farmagenomica sono decisivi: Sara Ellis, 45 anni madre di tre bimbi in South Dakota, ha raccontato ai media Usa la sua battaglia con l’oscurità della depressione.
‘Per anni ho provato sino a 23 tipi di farmaci diversi e niente funzionava’.Poi il test genetico ha dato la risposta della risposta positiva di Ellis ad una diversa classe di farmaci.
Tra le aziende all’avanguardia figurano l’Avera Institute for Human Genetics (AIHG) a Sioux Falls in South Dakota che ha messo a punto il test chiamato ‘Genofolio’.
Un’altro esame simile si chiama ‘Genesight Psychotropic’: secondo uno studio della Mayo clinic, quando il test è stato usato nell’ospedale i sintomi di depressione di alcuni pazienti sono diminuiti addirittura del 70%.
Ellis salvata con un test genetico dalla depressione
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