Scoperti geni che aiutano a invecchiare in buona salute. A indicarli è ancora una volta è una ricerca condotta sul minuscolo verme Caenorhabditis elegans, protagonista di moltissime scoperte della genetica. Lo studio dell’Accademia cinese delle Scienze di Shanghai, pubblicato sulla rivista Nature, fa luce sui meccanismi genetici alla base di un invecchiamento sano.
Un risultato importante perché la popolazione mondiale sta invecchiando rapidamente einesorabilmente, e l’età è il principale fattore di rischio per molte malattie, come quelle neurodegenerative e il cancro. Studiando il minuscolo verme trasparente e lungo un millimetro, i ricercatori guidati da Shi-Qing Cai, hanno osservato il processo di invecchiamento, scoprendo che ogni individuo invecchia con un ritmo diverso sia termini di durata della vita, ma anche per quanto riguarda il declino della capacità riproduttiva e movimento.
I ricercatori hanno così identificato un gene-regista che produce una molecola collegata a sua volta con i neuroni sensibili a messaggeri biochimici importanti, come la serotonina, legata all’umore, e la dopamina, che agisce sia sull’umore che su funzioni vitali come la frequenza del battito cardiaco. Ora, resta da vedere se questa importante molecola gioca lo stesso ruolo anche nell’uomo.