Medici e fisioterapisti respiratori stabili ed esperti di fibrosi cistica. È questa la richiesta, apparentemente semplice, avanzata dai pazienti affetti da fibrosi cistica e dai loro familiari che per ribadirne la necessità, ormai ripetuta da anni, hanno protestato ieri mattina davanti all’ospedale di Lamezia Terme con un sit-in organizzato dell’associazione Respirando la Vita.
Il timore è che già da oggi, nell’unico centro regionale di cura, ci sarà un solo medico (il responsabile) per circa 140 pazienti e i malati si domandano in che modo si potranno così garantire le visite e i ricoveri.
I pazienti sono allarmati. Già da luglio hanno vissuto dei gravi disagiper la mancanza del fisioterapista respiratorio, tanto che alcuni genitori erano stati costretti a portare i loro bambini piccoli nel centro più vicino, quello di Messina.
“Da circa un anno – “Da circa un anno – spiega Rita Paonessa di Respirando la Vita – manca il pediatra, oggi è terminato l’incarico delle due pneumologhe. Perciò, i pazienti si sono dovuti fare carico di questi ulteriori problemi. Al sit-in sono stati presenti anche Cittadinanza Attiva e l’associazione Malattie Croniche”.
Intanto, con un messaggio informale, Giuseppe Perri, direttore generale dell’ASP di Catanzaro, ha fatto sapere che saranno inviati un pediatra, un fisioterapista e uno pneumologo, selezionati da graduatorie generiche. “Dunque – si chiede ancora l’associazione – se il nuovo personale dovrà essere formato nella fibrosi cistica, nel frattempo chi curerà i pazienti? La patologia è grave: i pazienti non hanno tempo da perdere e non possono fare le cavie della burocrazia”.
A 4 anni dal trasferimento del centro nell’ospedale di Lamezia Terme, si avvererebbe, dunque, quanto l’associazione temeva da tempo: “i livelli essenziali di assistenza – denuncia Paonessa – non sono garantiti. A quanto pare, la soluzione prospettata è quella di ricominciare daccapo, mentre negli anni scorsi, con soldi pubblici, sono stati formati medici e fisioterapista respiratorio che poi sono andati via, dunque c’è stato anche uno spreco economico”.
“Secondo gli standard di cura europei – spiega ancora la rappresentante di Respirando la Vita – l’organico strutturato dovrebbe essere composto da 2 pediatri, 2 fisioterapisti respiratori e 2 pneumologi, esperti di fibrosi cistica. Secondo la legge 548 del 1993 (disposizioni per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica), “le regioni istituiscono, a livello ospedaliero o universitario, un centro regionale specializzato di riferimento”. Ma se non ci sono medici e fisioterapisti esperti, che funzione ha un tale centro?” conclude Paonessa.