“Possiamo escludere assolutamente che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all’ospedale” di Trento: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha parlato della morte di Sofia, la bambina di 4 anni deceduta per malaria il 4 settembre. “Questo – ha aggiunto – mi sembra un conforto perché vuol dire che non abbiamo ceppi di zanzare che sono vettori malarici. Da un certo punto di vista siamo tutti più sicuri”.
“Avremo adesso il report finale dell’istituto di sanità. Sono state fatte varie ricerche su questo e possiamo escludere assolutamente – ha sottolineato Lorenzin, – che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all’ospedale”.
“Le autorità competenti – ha aggiunto il ministro della Salute a margine di un convegno a Milano – interverranno sull’ospedale di Trento nel modo più consono e appropriato possibile”. Secondo quanto pubblicato oggi da alcuni quotidiani i primi risultati delle analisi disposte dopo la morte della piccola avrebbero stabilito che il ceppo del parassita che l’ ha uccisa e’ lo stesso di quello identificato in due bimbe del Burkina Faso, appena giunte da loro paese di origine, ricoverate nello stesso ospedale e poi guarite.
“I nostri consulenti hanno chiesto una proroga per la consegna delle relazioni sul caso di Sofia. Una proroga per le difficoltà tecniche nel giungere ad ottenere qualche dato”. A spiegarlo è il procuratore capo di Trento, Marco Gallina, titolare dell’inchiesta per omicidio colposo, che punta ad accertare le cause del decesso della piccola, avvenuto agli Spedali civili di Brescia, dopo ricoveri a Portogruaro (Venezia) e a Trento. “La Procura non ha alcuna novità ufficiale, di nessun tipo” L’assenza di novità viene affermata anche dall’Istituto superiore di sanità, che sta svolgendo a sua volta gli accertamenti di rito.
“L’accordo – precisa il procuratore – è stato dall’inizio di uno scambio informativo tra la Procura e l’Iss, che non è tra i consulenti della Procura. Dall’Iss ad oggi non è pervenuto nulla e i nostri consulenti non hanno ancora prodotto le relazioni”.