Continua ad aumentare in Italia il numero di interventi per l’impianto di protesi ortopediche: in 15 anni infatti sono più che raddoppiati quelli sul ginocchio e quintuplicati quelli sulla spalla, anche se l’anca rimane l’articolazione più operata (56,3%). L’artrosi è la causa più frequente. Sono alcuni dei dati contenuti nel Registro italiano artoprotesi (Riap) dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Il rapporto si basa sull’analisi dei dati nazionali delle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo) del 2015 e quelli raccolti dal registro nel 2016 in 11 regioni su circa 60mila interventi di anca e ginocchio (pari al 34% del volume nazionale). In Italia sono 764 le strutture che eseguono interventi di sostituzione totale dell’anca e 754 quelle attive per gli interventi sul ginocchio. La maggior parte di queste (il 46% per l’anca e il 53% per il ginocchio) effettuano però meno di 50 interventi di artroprotesi l’anno: un numero sotto il quale è più probabile che si verifichino delle complicanze dopo l’operazione. Dopo l’anca, l’articolazione più operata è il ginocchio (38,6%), seguito da spalla (3,9%), caviglia (0,3%) e altre articolazioni (0,9%). Complessivamente nel 2015 sono stati 181.738 gli interventi effettuati (il 3,7% in più del 2014), con un impatto sul Fondo sanitario stimabile, secondo l’Iss, intorno all’1,5%. Dal 2001 al 2015 l’incremento medio annuo di questo tipo di interventi è stato del 4,1%. In generale le donne si operano di più degli uomini per anca, ginocchio e spalla, e in età più avanzata, anche se per entrambi i sessi il picco si ha nella fascia 65-74 anni. Per la caviglia invece il numero maggiore di interventi è fatto sugli uomini e l’età è più bassa per entrambi i sessi: meno di 45 anni gli uomini, 55-64 le donne. Come per altri tipi di terapie in Italia, anche in questo caso si ha una forte mobilità di pazienti da una regione all’altra, in particolare da quelle del Sud verso quelle del Nord.
Protesi ortopediche, sempre più interventi in Italia
72
articolo precedente