In occasione della Festa del Papà, che si celebra il 19 marzo, l’associazione Codici richiama l’attenzione su una realtà troppo spesso dimenticata: la condizione dei padri separati. Un tema delicato e drammatico, che merita di essere trattato con il rispetto e la dignità che ogni essere umano merita. Purtroppo, la separazione non è solo una questione legale, ma anche una ferita profonda che coinvolge la sfera emotiva, psicologica ed economica di molti padri.
Secondo alcune indagini, il numero di padri separati che si trovano in difficoltà economiche è in costante crescita. L’Osservatorio Nazionale sulle Famiglie stima che il 72% di loro subisce un drastico abbassamento del tenore di vita, con quasi il 30% che scivola sotto la soglia di povertà relativa. Il motivo per cui molti padri separati vivono sotto la soglia di povertà è dovuto alle spese legate agli alimenti e alla gestione delle difficoltà legate alla separazione, a cui devono far fronte senza avere un adeguato supporto da parte delle istituzioni o di un sistema di welfare che risponda efficacemente alle loro esigenze.
“La difficoltà di conciliare il lavoro e l’affidamento dei figli – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – rende quasi impossibile per molti padri separati una vita stabile. Ma le difficoltà economiche, però, non sono l’unico dramma che queste persone si trovano ad affrontare”.
Secondo i dati Istat, circa 10.000 uomini in Italia ogni anno si tolgono la vita, con una percentuale significativa di questi che è rappresentata da padri separati, le cui condizioni di solitudine e sofferenza psicologica aumentano in modo esponenziale dopo la separazione. Uno studio della Società Italiana di Psichiatria, inoltre, evidenzia che i padri separati hanno un rischio di suicidio tre volte superiore rispetto alla popolazione maschile generale.
“La solitudine ed il senso di inadeguatezza che provano questi padri, spesso invisibili agli occhi della società, li spingono a percorrere strade drammatiche – afferma Giacomelli –. La Festa del Papà, che dovrebbe essere un’occasione di celebrazione e riconoscimento per tutti i padri, diventa per molti di loro un momento di dolore, in quanto costretti a vivere un ruolo ridotto, limitato dal contesto legale e sociale, che li vede marginalizzati nella vita dei figli, anche quando sono padri amorevoli e responsabili. La vera parità genitoriale passa anche dal riconoscimento delle difficoltà specifiche che i padri separati affrontano quotidianamente. Nel giorno in cui si celebra la paternità, è fondamentale ricordare che essere padri è un diritto, non un privilegio, e che la società ha il dovere di tutelare questo diritto anche nelle situazioni più complesse. È urgente un cambiamento. È necessario che le istituzioni, il sistema legale e la società tutta prendano coscienza della condizione di questi uomini, offrendo loro non solo un supporto psicologico e legale, ma anche un aiuto concreto nel risolvere la loro precarietà economica. Non basta più celebrare la figura del papà il 19 marzo – conclude il Segretario Nazionale di Codici –, è ora di dare risposte reali a chi ogni giorno combatte una battaglia silenziosa per i propri figli e per la propria dignità”.
L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività di assistenza dedicata ai padri separati in difficoltà attraverso la campagna “Voglio papà”. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto telefonando al numero 065571996, inviando un messaggio WhatsApp al numero 3757793480 o scrivendo un’e-mail a segreteria.sportello@codici.org.