Gli smartphone non hanno effetti negativi su tutti i ragazzi indiscriminatamente, ma possono peggiorare situazioni già critiche ‘off line’. Lo afferma un lungo articolo sulla rivista Nature da Candice Odgers, psicologa dell’università della California Irvine.
Nel testo l’esperta passa in rassegna le principali evidenze scientifiche sul tema emerse finora. “Avere più dati e di migliore qualità è cruciale – afferma Odgers -. Ma gli studi condotti finora non giustificano la paura che questi dispositivi stiano portando una generazione alla rovina. Quello che le attività online potrebbero fare, tuttavia, è riflettere e persino peggiorare vulnerabilità esistenti”.
Le paure, sottolinea l’articolo, hanno dato vita a iniziative come la lettera di alcune associazioni ad Apple che chiedeva di rispondere a ‘una crescente serie di studi’ sugli effetti negativi dei dispositivi e dei social media. In realtà, spiega Odgers, gli studi più recenti hanno dato un mix di risultati positivi, negativi e nulli, e tutti con effetti piccoli. “Uno dei più grandi finora ha analizzato più di 120mila adolescenti britannici nel 2007. Non ha trovato nessuna associazione tra benessere mentale e uso ‘moderato’ della tecnologia, e piccole associazioni negative per alti livelli di utilizzo”.
Quello che succede, conclude la ricercatrice, è che gli adolescenti che trovano più avversità nella vita reale hanno un rischio maggiore di avere esperienze negative on line.
Gli smartphone non rovinano i ragazzi, i dati non giustificano la paura
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