La Rete dei Comuni Solidali (www.comunisolidali.org) ha vinto un bando di gara per l’assegnazione di un bene confiscato alla ‘ndrangheta sul territorio di Gioiosa Ionica ed ha deciso di utilizzarlo come sede amministrativa del Progetto Sprar, di cui è titolare il Comune di Gioiosa Ionica.
Il Progetto Sprar, presente sul territorio gioiosano per il quarto anno consecutivo, ospita ad oggi 75 beneficiari, i quali hanno trovato in questo piccolo paese del Sud Italia, un luogo accogliente e sereno dove cominciare una nuova vita. Perché per alcuni di loro, Gioiosa Ionica non ha rappresentato solamente una breve sosta, ma la scelta di un nuovo paese dove poter vivere. Se la confisca di un bene, con la successiva assegnazione tramite bando, pone come obiettivo primario quello di riqualificare la struttura stessa e di produrre una ricaduta positiva sul territorio e sulla comunità, crediamo che il Progetto Sprar sia degno di tale compito e utilizzo.
Al di là delle critiche di chi sostiene che un progetto di accoglienza sia pensato solo ed esclusivamente per i migranti, con le varie accezioni negative ad essi destinate, i risultati di questi quattro anni parlano chiaro: il territorio gioiosano ha usufruito di un arricchimento, non solo in termini economici, ma ancor di più culturali. I progetti realizzati in collaborazione con gli istituti scolastici hanno avvicinato i giovanissimi ai richiedenti asilo; i tirocini formativi svolti presso le aziende gioiosane hanno non solo rappresentato diritto e dignità del lavoro per i rifugiati, ma spesso e volentieri anche una seconda famiglia a cui fare riferimento. L’inaugurazione si terrà venerdì 1 dicembre, alle 19, presso Viale delle Rimembranze 160 a Gioiosa Ionica.
La Recosol si trasferisce in un bene confiscato alla ‘ndrangheta
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