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Violenza donne:6 figli su 10 assistono,danni spesso ignorati

Redazione

La violenza sulle donne non rovina solo la vita di chi la subisce in prima persona, ma spesso non risparmia i figli, testimoni in circa sei casi su 10 di quanto avviene tra le mura domestiche. Le conseguenze dell’assistere a questi maltrattamenti sono spesso ignorate ma possono durare per tutta la vita. È uno degli aspetti al centro del corso di formazione per giornalisti “Stop alla violenza di genere.
Formare per fermare”, organizzato con il supporto non condizionato del Gruppo Menarini e in collaborazione con il Dipartimento delle Pari Opportunità. L’evento, che vede la partecipazioni di psicologi, criminologi e personale sanitario, si è svolto il mese scorso a Roma, è in corso oggi a Napoli e farà tappa presto anche a Milano.
“In circa il 60% dei casi segnalati al nostro Servizio abbiamo a che fare con violenze domestiche, ma solo nel 18% di questi casi le donne dichiarano inizialmente che i figli hanno assistito. Mentre dopo colloqui accurati emerge che i figli sono quasi sempre consapevoli della violenza”, spiega Alessandra Kustermann, direttora UOC del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica del Policlinico di Milano. Dei danni che questo provoca sui bambini, però, si parla ancora troppo poco. “Si va da comportamenti violenti e forme di bullismo – sottolinea Danila Pescina, psicoterapeuta e criminologa – all’abuso di alcolici o disturbi del comportamento alimentare; i ragazzini inoltre possono sviluppare un disturbo post-traumatico da stress o depressione”. Oltre a rischiare di soffrire di bassa autostima, inoltre, “non sviluppano empatia, per questo i maschi diventano più inclini a mettere in atto violenza nelle relazioni di coppia. E le femmine, a subirla”. Di qui l’appello ai futuri parlamentari. “Potremmo pensare – conclude Kustermann – a un progetto di legge che sposti la violenza ‘assistita’, ovvero quella a cui i figli sono costretti ad assistere, da aggravante, quale è oggi, a vero e proprio reato. Perché si tratta, di fatto, di una forma di maltrattamento”. “Menarini – commenta Valeria Speroni Cardi, portavoce del Gruppo – è molto orgogliosa di promuovere occasioni di sensibilizzazione sulla violenza di genere, un tema su cui è molto importante anche la formazione dei giornalisti e di chi parla al grande pubblico”.

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