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Anche i duri piangono: Ivan Juric persona vera in un mondo sempre più falso

Redazione

“Il calcio è come una ragazza dai facili costumi, oggi ci sei domani no”.

Con queste parole Ivan Juric da Spalato esordì in una delle sue colorite conferenze stampa dello scorso anno.

Mai banale il croato, mai scontato, una delle poche persone genuine in questo mondo, a noi piace sottolineare questo.

E quando sei trasparente, quando non sei un personaggio “costruito” può anche succedere che ti scappi la lacrima davanti a tanti giornalisti.

Ed è successo anche a lui, è successo anche ad Ivan Juric.

Lo scorso anno piangeva di gioia, si esaltavano le sue gesta, si esaltava il suo essere leader, l’aver plasmato una squadra a sua immagine e somiglianza, tanto da portarla in massima serie.

Un anno dopo sembra sia cambiato tutto, tranne le lacrime, che questa volta non sono di gioia, tutt’altro.

Sono lacrime amare, molto amare.

Il suo Genoa è in piena crisi, rischia seriamente di retrocedere, e lui non ce la fa a fingere che  tutto va bene, si sente lacerato nell’anima, cosi’ come si era sentito il giorno del suo esonero, e come ha confessato poche settimane fa ad una trasmissione sportiva.

Non avrebbe mai immaginato – Ivan il duro – di poter piangere davanti ai giornalisti, non avrebbe mai immaginato un anno dopo, di trovarsi con il suo Genoa in piena lotta per non retrocedere, proprio insieme al “suo “ Crotone, a quella sua creatura, che forse – anche se col senno di poi è troppo facile giudicare – non avrebbe dovuto lasciare.

Non lo biasimammo allora, e non lo biasimiamo adesso: scelta legittima quella di andare in un club più blasonato, dal quale ha avuto tanto.

Si,  ne siamo convinti ancora oggi, soprattutto per quello che oggi è diventato questo sport.

Anzi, a dirla tutta, vedere mister Juric scoppiare in lacrime in quel modo, ci è dispiaciuto, ha fatto tenerezza, anche se molti non la pensano così.

Ma il calco è questo, il calcio non aspetta, nel calcio non c’è riconoscenza.

Il calcio da il calcio toglie, ed in questo momento sta togliendo qualcosa a lui e ridando (forse ) qualcosa al Crotone.

La corsa degli “squali” è adesso su due compagini, se dovessimo scegliere preferiremmo far “cadere” l’Empoli, ma purtroppo scegliere non si può, ecco perché  a 4 gare al termine, non si guarda in faccia nessuno.

Neanche Ivan Juric, persona vera e genuina in un calcio sempre più  falso.

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