Sarà la prima volta assoluta nella quale il Crotone affronterà la S.P.A.L., Società, Polisportiva, Ars et Labor, questo il significato dell’acronimo della gloriosa compagine di Ferrara. Gloriosa perché gli spallini hanno infatti disputato ben 22 campionati di massima serie, raggiungendo anche una finale di Coppa Italia, nel 1962.
Ma la gloria appartiene al passato dato che in A – gli emiliani – ci sono tornati grazie al doppio salto Lega Pro, B. Pertanto, come dicevamo, sarà una prima volta e soprattutto sarà una gara nella quale la storia – calcistica e non – conterà poco, anzi nulla. Il presente parla infatti di due squadre con 4 punti in classifica, due compagini diverse ma con obiettivi uguali, due credi calcistici differenti ma con i quali i due tecnici vorrebbero – comunque – tagliare lo stesso traguardo, quello della salvezza. Più ragionato ed effervescente quello dell’emergente tecnico spallino Semplici.
Più concreto e pragmatico quello del biondo Nicola. Differenze che rinveniamo anche nella gestione societaria: mercato importante quello emiliano – vedi acquisto di Borriello ma non solo – , un po’ in sordina quello pitagorico che – come sempre – ha puntato (soprattutto) su giovani di belle speranze, vedi Mandragora. Insomma, due filosofie diverse a confronto, due modi di fare calcio diametralmente opposti, ma – crediamo – entrambi efficaci. Gli squali hanno vinto la prima gara stagionale davanti al proprio pubblico, dimostrando di avere il carattere giusto per sfornare prestazioni importanti, come anche quella arrivata contro l’Inter. Adesso sono chiamati a ripetere le stesse gesta lontano dallo Scida, dove finora sono arrivate due sconfitte con altrettante prestazioni deludenti. Non sarà certo facile, ma se gli uomini di Nicola riusciranno a mettere in campo la stessa determinazione vista allo Scida, non potranno che far bene. Del resto il tecnico piemontese lo dice spesso : “Più che l’avversario temo noi stessi!”