Nuovo banco di prova per la teoria della relativita’ di Albert Einstein: a lanciare il guanto di sfida questa volta e’ SO-2, una stella grande 15 volte il Sole che si trova al centro della Via Lattea.
Dopo 16 anni di osservazioni, questa primavera gli astronomi potranno finalmente vederla ‘sfiorare’ il gigantesco buco nero Sagittarius A*, riuscendo cosi’ a effettuare un esperimento senza precedenti: misurare in modo diretto la distorsione della luceprovocata dal fortissimo campo gravitazionale di un buco nero supermassiccio.
Le misurazioni, che metteranno alla prova le previsioni di Einstein, potranno essere fatte senza alcuna interferenza, dal momento che la stella non sembra orbitare con una compagna altrettanto ‘pesante’: a indicarlo e’ uno studio coordinato dall’Universita’ della California a Los Angeles e pubblicato su The Astrophysical Journal.
“Finora la teoria di Einstein ha superato brillantemente ogni prova, quindi se misureremo delle anomalie, si solleveranno moltissimi interrogativi sulla natura della gravita’”, afferma Tuan Do, co-autore dello studio condotto grazie allo spettrografo Osiris dell’Osservatorio Keck alle Hawaii.
“Siamo ansiosi di scoprire come la stella si comportera’ sotto la forte attrazione del buco nero”, aggiunge il coordinatore della ricerca, Devin Chu. “SO-2 seguira’ la teoria di Einstein o infrangera’ le attuali leggi della fisica? Lo scopriremo presto”.
Come se cio’ non bastasse, lo studio di SO-2 ha permesso di fare luce anche sulla misteriosa nascita della stella e delle sue vicine. L’esistenza di un tale ammasso stellare in prossimita’ di un buco nero supermassiccio e’ un fatto decisamente insolito: le stelle sono molto giovani, e sembra impossibile che possano essere nate in un ambiente tanto ostile.
“La formazione di stelle al centro della galassia e’ molto difficile – spiega Do – perche’ le forze brutali generate dal buco nero possono squarciare le nubi di gas prima che riescano a collassare per formare le stelle”.
Diverse le teorie elaborate finora per spiegare questo mistero: la principale prevede che una stella cosi’ massiccia come SO-2 orbiti insieme ad una compagna in un sistema binario. Gli ultimi dati ottenuti dall’osservatorio delle Hawaii, pero’, sembrano indicare che la stella SO-2 sia ‘single‘, o per lo meno accompagnata da un partner troppo piccolo per poter influire sulle osservazioni che metteranno alla prova la teoria di Einstein.