Il cervello è in grado di riconoscere gli oggetti attraverso il tatto. Lo dimostra lo studio dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Università svedese di Lund, coordinato da Calogero Oddo e Henrik Jorntell. La ricerca, finanziata dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur ), e pubblicata sulla rivista Frontiers in Cellular Neuroscience, può portare allo sviluppo di innovative protesi bioniche.
Lo studio descrive i meccanismi grazie ai quali il cervello è in grado di migliorare la nostra percezione con l’esperienza. Per Alberto Mazzoni, ricercatore del Sant’Anna tra gli autori dello studio, “con l’esperienza i vari neuroni si differenziano, specializzandosi ognuno nel riconoscimento di una specifica proprietà degli oggetti. Il risultato – ha aggiunto – è che alla fine dell’apprendimento è molto più facile distinguere i vari oggetti toccati”. Per capire come fa il cervello a riconoscere gli oggetti col tatto, gli autori hanno sviluppato un modello matematico dei neuroni dell’area cerebrale che riceve gli stimoli tattili, il nucleo cuneato. Hanno poi simulato l’apprendimento fornendo all’area interessata migliaia di informazioni sensoriali, attraverso un polpastrello robotico. Per Oddo, “questa ricerca getta nuova luce sui meccanismi di apprendimento del cervello, in particolare del nucleo cuneato, e – ha concluso – può portare in prospettiva allo sviluppo di protesi bioniche avanzate, chip e sistemi di intelligenza artificiale ispirati a strutture biologiche”.