Se il cranio dell’uomo moderno non è perfettamente arrotondato ma un po’ allungato, a scolpirlo potrebbe essere stata la piccola porzione del Dna ereditato dagli uomini di Neanderthal. La scoperta, pubblicata sulla rivista Current Biology, è nata dalla collaborazione di paleontologi e genetisti. Alla guida della ricerca internazionale il paleoantropologo Philipp Gunz, del tedesco Max Planck Institute di Lipsia, e i genetisti Simon Fisher e Amanda Tilot, dell’olandese Max Planck Institute di Nimega.
“Il potenziale collegamento tra i mutamenti evoluzionistici nella forma circolare del cervello e i meccanismi che coinvolgono i gangli basali e il cervelletto è intrigante”, ha rilevato Gunz. “Il nostro obiettivo – spiega Tilot – era identificare geni e percorsi biologici collegati alla forma circolare del cervello”.
I ricercatori sono riuscit in questo combinando l’analisi di crani fossili, sequenze di Dna antico e immagini del cervello, i ricercatori hanno scoperto frammenti del Dna dei Neanderthal nei cromosomi 1 e 18, associati all’attività dei geni UBR4 e PHLPP1, già noti per svolgere un ruolo importante in alcune fasi dello sviluppo del ceervello.