Scoperti in Argentina i resti di uno dei primi giganti della preistoria: vissuto fra 237 e 201 milioni di anni fa, nel tardo Triassico, era il lontano cugino dei titanosauri, tra i più grandi animali che abbiano mai calcato il suolo terrestre. Battezzato ‘Ingentia prima’, aveva un lungo collo, possenti zampe e poteva raggiungere la lunghezza di 8 metri. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, condotto dai ricercatori dell’Università Nazioanle argentina di San Juan, coordinati da Cecilia Apaldetti.
Il lontano parente dei titanosauri viveva nelle regioni sudorientali dell’antico supercontinente Pangea, nell’attuale territorio argentino e, secondo i paleontologi, aveva sviluppato un sistema respiratorio simile a quello degli uccelli, con un evoluto sistema di sacche aeree cervicali.
Per gli autori, queste sacche respiratorie “contribuivano anche a mantenere bassa la temperatura corporea dell’animale”. La comparsa di questi giganti del passato, che potevano pesare fino a 90 tonnellate, è per i paleontologi il risultato di un lungo processo evolutivo, del quale “il nuovo fossile – hanno concluso – potrà aiutare a comprendere meglio le tappe”.