Pronta la prima mappa dell’istinto materno: è stata ricostruita sulla base delle osservazioni fatte nel cervello dei topi, comprende la rete di cellule collegate al rilascio della molecola del benessere, la dopamina e si attiva ogni volta che la madre si prende cura dei cuccioli, ad esempio quando ne segue i movimenti o quando li riporta al nido. Descritta sulla rivista Neuron, la mappa si deve al gruppo della New York University coordinato da Dayu Lin.
“Dimostriamo il modo in cui l’istinto materno nasce nel cervello dei mammiferi”, ha osservato Lin. E’ il primo passo verso la possibilità di spiegare i comportamenti materni umani, come l’istinto di allattare al seno e di cullare il figlio appena nato. “Sebbene ottenuto su modelli animali, il risultato è interessante e supporta l’idea confermata da altri studi condotti sull’uomo con tecniche di risonanza magnetica funzionale, della presenza di circuiti predisposti nel cervello per assicurare le curenecessarie alla sopravvivenza della prole“, ha osservato Paola Venuti, che dirige il dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’università di Trento. “La conoscenza del funzionamento chimico di questi circuiti – ha aggiunto – potrebbe permettere di intervenire e aiutare le madri che presentano atipicità comportamentali o spiegare situazioni in cui non si attivano i comportamenti di cura della prole”.
La mappa è stata ottenuta osservando l’attività del cervello delle femmine di topo mentre interagivano con i loro cuccioli. I ricercatori si sono concentrati sulla regione che si trova nella parte anteriore del cervello, chiamata area mediale preottica, già nota per essere associata alle cure materne, e hanno osservato che le cellule di questa area sono più attive elettricamente quando le madri riportano i cuccioli al nido. Hanno visto inoltee che le cellule nervose di questa area hanno prolungamenti (assoni) che arrivano in un’altra regione, l’area tegmentale ventrale, dove viene prodotta la dopamina, il messaggero neurochimico collegato alla sensazione di benessere.