Dall’Eocene inferiore all’Eocene superiore, cioè tra 56 e 34 milioni di anni fa, la temperatura media delle acque superficiali è scesa da 29 a 19 gradi. E il raffreddamento si può spiegare con la riduzione dei contenuti di gas serra in atmosfera come l’anidride carbonica. La scoperta arriva da un team di ricerca internazionale che ha unito l’Università di Padova agli atenei di Brema, Purdue, Southampton e Utrecht.
I ricercatori hanno analizzato i sedimenti recuperati nel 1995 durante un progetto di perforazione oceanica nei fondali del Golfo di Guinea, stoccati in magazzino fino a un paio di anni fa. Claudia Agnini, ricercatrice del dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova, ha studiato le associazioni fossili a nannoplankton calcareo e la membrana lipidica di organismi appartenenti al phylum Thaumarchaeota con un paleotermometro.
“I dati raccolti – spiega Agnini – sono stati utilizzati per produrre modelli paleoclimatici globali che indicano il ruolo predominante dei gas serra nelle dinamiche climatiche del passato come del presente”. Stando ai risultati della ricerca, infatti, i responsabili del cambiamento climatico osservato sarebbero i gas serra e non, come sostiene un’altra ipotesi, il cambiamento della circolazione oceanica che nell’Eocene superiore portò alla separazione di Antartide e Australia.
Questo perché i gas serra sono in grado di influenzare e produrre cambiamenti coerenti (diminuzione della temperatura) e contemporanei alle basse e alte latitudini, mentre il cambiamento nella circolazione oceanica dall’equatore ai poli avrebbe prodotto un calo della temperatura ai poli, ma un aumento (almeno temporaneo) all’equatore. I risultati potranno essere utilizzati per migliorare le capacità predittive dei modelli climatici ad oggi disponibili.