“La nostra posizione è molto chiara: vogliamo una soluzione migliore per i ricollocamenti”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, in conferenza stampa con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “La solidarietà – ha aggiunto – è un valore, non è che si può sceglierla quando fa comodo”. “Il sostegno delle Nazioni Unite perché si applichi in tutta l’Ue il valore della solidarietà – ha detto ancora Tajani – è certamente di grande sostegno anche alle posizioni che già domani il Parlamento europeo prenderà con una risoluzione che va nella direzione di un sostegno forte per le scelte del ricollocamento dei rifugiati”. “Molti Paesi europei – ha aggiunto – sono stati solidali nei momenti di grande difficoltà di quei Paesi che oggi devono essere solidali nei confronti di quelli chiamati a uno sforzo particolare per accogliere migranti e rifugiati, come Italia, Grecia, Spagna, Germania”.
Per l’Europa la crisi dei migranti “sarebbe stata gestibile fin dall’inizio se il problema fosse stato affrontato con piena solidarietà dei suoi Paesi membri”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ospite per la prima volta della plenaria del Parlamento europeo. “Con la solidarietà tutto può essere risolto”, ha sottolineato Guterres, ricordando che in Europa “i rifugiati rappresentano il 2% della popolazione”, a differenza di Paesi come il Libano dove “sono un terzo della popolazione”. Guterres, interpellato a riguardo, non è voluto entrare nel merito del meccanismo di ridistribuzione delle quote di rifugiati tra i Paesi Ue.
Davanti al mondo, afferma Guterres, ci sono “sfide senza precedenti che richiedono la collaborazione tra Ue e Onu”. Tra queste quella delle migrazioni. “E’ importante un forte impegno dell’Ue insieme a noi nell’adoperarsi per ripristinare un regime internazionale per la protezione dei rifugiati in linea col diritto internazionale – ha dichiarato Guterres -, e che l’Europa sia impegnata nel dialogo in preparazione di un patto globale sulla migrazione sicura e ordinata che spero sarà approvato dall’assemblea generale dell’Onu nel 2018”. La crisi migratoria è “un problema drammatico per l’Europa” secondo il segretario generale dell’Onu, che si dice “consapevole che l’Italia è il Paese con la maggiore pressione”. Guterres ha anche elogiato “il lavoro straordinario della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che hanno salvato migliaia di vite umane. Un lavoro che non è stato valorizzato abbastanza”.
Dall’estrema sinistra fino ai popolari e ai 5Stelle, passando per socialisti, verdi e liberaldemocratici, il Parlamento Ue vota domani una risoluzione comune in cui chiede alla Commissione di lanciare procedure di infrazione contro gli Stati membri per il mancato rispetto degli impegni presi sul fronte dei ricollocamenti. “Siamo insoddisfatti della lentezza con cui vanno avanti”, ha affermato oggi in conferenza stampa la verde Ska Keller, “all’inizio si poteva dire che c’era una fase di transizione, ora non hanno più scuse: manca la volontà politica. Con questa risoluzione – continua la relatrice – diciamo che vanno aperte delle procedure di infrazioni e che i ricollocamenti non possono finire il 27 settembre”.
“La solidarietà”, ha affermato la PD Cecile Kyenge, “non è un meccanismo che si applica ‘à la carte’, critichiamo gli Stati membri che pongono precondizioni di origine, età, sesso, questo non è un casting”. Il problema, ha sottolineato l’ex ministro, non dipende dalla lentezza “delle registrazioni in Italia”, per cui il governo è stato additato dalla Commissione Ue, “il problema sono i paesi che devono accogliere e che escludono o pongono condizioni per scegliere solo le persone che vogliono”. “Si è arrivati al punto in cui mancando solidarietà, c’è bisogno di sanzioni”, il commento della pentastellata Laura Ferrara, “doverla imporre è sintomo del fallimento di questa Ue”.