La ditta Isia Global Service è stata ritenuta non idonea a svolgere le operazioni portuali nello scalo di Crotone. E’ questa la decisione del Tribunale amministrativo regionale di Reggio Calabria.
Il legale della società ha tuttavia presentato ricorso di sospensiva dell’efficacia del provvedimento dell’Autorità portuale di Gioia Tauro che ha rigettato, con decisione unanime del Comitato portuale, la richiesta di autorizzazione allo svolgimento delle operazioni.
La Isia sarebbe risultata carente del principale requisito tecnico organizzativo, in quanto strutturalmente inadeguata sotto il profilo del parco macchine.
Lo scorso maggio l’azienda non sarebbe stata in grado di lavorare una nave, poi trasferita nel porto di Corigliano Calabro, in quanto sprovvista della necessaria gru perché in possesso di un’altra impresa.
La stessa società, nel dicembre 2016, ha stipulato un contratto di subappalto con un’altra impresa violando il regolamento portuale dell’Autorità, che vieta accordi tra operatori del settore senza i necessari requisiti tecnico-organizzativi.
In base a questa regolamentazione sono state, inoltre, definite le “operazioni portuali”, che indicano quelle attività inerenti il cosiddetto “ciclo nave”, organizzato nel carico, scarico, deposito temporaneo e trasbordo ad altre modalità.
L’azienda ha comunque sottoscritto uno specifico contratto di “operazione portuale” con la Biomasse Italia Spa. Ritenendo, erroneamente e in violazione di legge, di poter subaffidare le operazioni, relative, appunto, all’intero ciclo nave, definendole però “servizio portuale”.
Il Tar di Reggio Calabria ha, quindi, rigettato la richiesta di sospensiva dell’efficacia del provvedimento di rigetto dell’Autorità di Gioia Tauro, rispetto alla richiesta della ditta di autorizzazione allo svolgimento delle operazioni portuali, e ha così accolto in pieno la tesi dell’Ente guidato da Andrea Agostinelli.
Tar Reggio: ditta non idonea a svolgere operazioni portuali
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