L’asfissiante pressione tributaria e fiscale, che imperversa ininterrottamente dal 2011 ( e che dagli indicatori finanziari della programmazione di bilancio s’intravvede anche per il biennio 2018/2019 ), ha determinato un valore altissimo di Residui Attivi di nuovissima formazione ( vale a dire tributi e proventi non incassati ) che, a causa della crisi e dello stesso aumento scellerato delle tasse, i cittadini più poveri e deboli, e un numero sempre più alto di famiglie, non pagano con regolarità o non pagano del tutto, col conseguente doppio effetto negativo che, da un lato,tiene al lastrico non pochi cittadinicontribuenti e, dall’altro, determina un eccessivo accumulo di squilibri nel bilancio comunale, ormai al collasso. Dagli atti contabili del Comune, e più in particolare dalla Tabella del Fondo Crediti, si rileva che, nel periodo 2012 – 2016, rispetto ad un Accertato di Euro 1.659.772,05 di tributi e tariffe, l’Ente ha riscosso Euro 939.031,86; mentre resta da riscuotere la somma di Euro 723.898,20 che determina un mancato incasso da percentuali incredibili, cioè il 43,42%. Insomma, quasi la metà dei tributi e dei proventi non si pagano; un cittadino su due non paga le tasse. Tale situazione non è più accettabile!… Come non è più sopportabile la Pressione Tributaria ( vale a dire il totale delle Entrate Tributarie rapportate alla popolazione che si esprime in valore medio procapite) che raggiunge la somma di Euro 576,26 per abitante; mentre la Pressione Fiscale (vale a dire le Entrate Tributarie + le Entrate Extratributarie rapportate alla popolazione) ha raggiunto valori inimmaginabili, e cioè Euro 747,70 per abitante. Insieme, lo scellerato peso delle tasse e il mancato pagamento delle stesse determinano da anni squilibri e tensioni, ormai non più governabili, nonostante le continue e reiterate onerose anticipazioni di cassa che finiscono anzi per aggravare la situazione dei conti del Comune. Infatti, il fenomeno di questa particolare forma di prestito di cui servirsi episodicamente ed eccezionalmente è divenuto invece dal 2010 lo strumento principale di finanziamento a cui il Comune di Malvito ricorre per somme considerevoli, ultimamente per un importo di Euro 575.660,50; un fenomeno preoccupante che si è praticamente cronicizzato considerando che ad essa non solo vi si ricorre continuativamente dal 2010 quanto la stessa Amministrazione comunale ritiene di dovervi fare ricorso anche per il 2018 e il 2019, come attestato dagli atti del Bilancio. Il che, tradotto, vuol dire, dall’altro versante insieme a tutt’un’altra serie di squilibri, che le tasse a Malvito continueranno a rimanere pesanti, molto pesanti; di un peso non più sopportabile; di un peso che i cittadini, onesti e vessati, non intendono più sopportare. E’ appena il caso di ricordare che in conseguenza della predetta anticipazione di cassa il Comune paga alla Banca interessi passivi tali per massa annuale globale da poter garantire alla stessa Banca il pagamento quasi di uno stipendio annuo part time ad uno dei suoi dipendenti. A rendere gravissimo il quadro, già di per sé desolante, è la notizia relativa alla mancata iscrizione, sin dal 2002, del sindaco Amatuzzo nel Ruolo Acqua, benché la sua abitazione non sia priva di allacciamento all’acqua potabile. Ma?… Come?… Proprio lui, il sindaco?… Ma com’è possibile?… Eppure è tutto vero!… Ma questa è un’altra storia il cui racconto senza risparmio di particolari avrà luogo presto. Anzi, prestissimo!!!
Un malvitano su due non paga le tasse!…La pressione fiscale a Euro 747,70 per abitante!.. Mentre non sono stati pagati tributi e proventi per Euro 723.898,20…
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