Restituire centralità al lavoro e costruire un Paese che risponda alle esigenze di lavoratori, pensionati, giovani e a tutte le categorie più vulnerabili è uno dei grandi temi della piattaforma di rivendicazioni e mobilitazione alla base dello sciopero nazionale di 8 ore indetto da CGIL e UIL, che si terrà il 29 novembre e che in Calabria culminerà nella manifestazione regionale di Cosenza.
La CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo continua le assemblee territoriali in vista dell’appuntamento di venerdì, alimentando un ampio confronto con i lavoratori e le lavoratrici di tutti i settori. Ieri pomeriggio l’assemblea che si è svolta a Lamezia Terme ha visto una larga partecipazione, alla presenza del segretario generale della CGIL Area Vasta, Enzo Scalese, e del segretario generale calabrese, Gianfranco Trotta.
Ad introdurre i lavori, Giovanni Amendola, Segretario della CGIL, affiancato dalla segretaria Nadia Fortuna, ha sottolineato l’importanza della manifestazione e la necessità di unire le forze per affrontare le difficoltà del territorio: “Questa assemblea è una delle molte iniziative che si stanno svolgendo sul nostro territorio in vista dello Sciopero Nazionale. L’obiettivo è riportare il lavoro al centro della politica e costruire un Paese che sia davvero a misura di lavoratrici, lavoratori, pensionati e giovani. Questa serata serve a condividere con voi il cammino che la CGIL sta portando avanti, per affrontare temi cruciali come il contrasto alla precarietà, la povertà, la difesa della sanità e della scuola pubblica, l’accoglienza e la tutela dell’ambiente”, ha detto Amendola, che ha anche ricordato la creazione della rete “La Via Maestra”, un simbolo di collaborazione tra CGIL, movimenti e associazioni, uniti per difendere i diritti fondamentali e affrontare insieme le sfide del presente.
Enzo Scalese, Segretario Generale della CGIL Area Vasta, ha sottolineato la necessità urgente di mobilitarsi per sostenere la manifestazione del 29 novembre e per affrontare le problematiche che il territorio sta vivendo: “Ribadiamo che c’è una necessità urgente, in una fase così particolare e complicata, che il popolo calabrese dia sostegno a questa manifestazione. Bisogna mobilitarsi per spostare in avanti la discussione e risolvere le questioni che stiamo affrontando, a partire dal lavoro. Soprattutto dopo aver visto i report che ci sono stati consegnati ieri, nel rendiconto sociale dell’INPS, che evidenziano le problematiche che stiamo denunciando: persone che abbandonano questa terra, il tema dei contratti a tempo determinato e le difficoltà che questa situazione comporta.”
Scalese ha poi evidenziato la difficoltà del settore sanitario e l’importanza di politiche industriali adeguate per la Calabria: “Il collegato al lavoro è uno degli esempi di come le politiche attuate non vadano nella giusta direzione e contribuiscano a creare precarietà. In Calabria, la sanità è in difficoltà e la politica industriale non riesce a dare un futuro ai nostri giovani, costringendoli ad emigrare. I vari decreti del governo vanno in direzione opposta, e non possiamo tollerare un attacco alla nostra organizzazione, che ha sempre contrastato le ingiustizie”.
Infine, il Segretario Generale della CGIL Calabria, Gianfranco Trotta, ha ribadito la preoccupazione per la situazione economica e sociale della regione e ha denunciato l’assenza di risorse per il Mezzogiorno nella legge di Bilancio: “Voglio solo sottolineare il fatto che dalla legge di Bilancio è sparito il Mezzogiorno. Non solo le risorse sono scomparse, ma quando vengono tolte tutte quelle agevolazioni che potevano incentivare le assunzioni, come la decontribuzione del 30%, le aziende se ne accorgeranno a partire dal 1 gennaio 2025, ma nessuno ne parla”.
Trotta ha poi parlato della mancanza di un piano di assunzione per il comparto sanitario, evidenziando le difficoltà nel reclutamento di medici e infermieri e il bisogno urgente di politiche che rispondano alle necessità della Calabria: “Così come in una legge di Bilancio dove mancano i fondi per un piano di assunzione nel comparto sanità, per medici e infermieri. Qui in Calabria abbiamo medici cubani, ma a livello nazionale non ci danno le risorse per un piano di assunzione nel settore sanitario. I calabresi devono scendere in piazza a protestare ancora di più, senza delegare la protesta a nessuno, perché i dati impietosi dell’INPS presentati ieri ci dicono che la realtà è ben diversa rispetto ai TikTok e agli annunci a cui assistiamo ogni giorno”.